Antonio Barbieri

Digital Soul

 L'opera, realizzata da Antonio Barbieri, è un’opera d’arte corale e inclusiva creata da tutte le persone che hanno partecipato o seguito in streaming l'evento "Digital Soul" Var Group 2022. Frutto della rielaborazione dell’esperienza vissuta durante l’evento, l'opera è nata proprio grazie al contributo dei partecipanti e dal supporto della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale. L’artista ha infatti rielaborato le parole chiave scelte dal pubblico per riproporle in forma d’arte.

L'opera

L’opera Digital Soul è la concretizzazione dell’esperienza vissuta durante l’evento e nasce dal contributo dei partecipanti con il supporto della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale.
Questa opera vuol fare emergere e rendere comprensibili elementi formali legati alle opinioni, ai sentimenti e più in generale al sentiment di un gruppo,
proprio grazie al contributo e allo stato d’animo di ognuno di noi e alla nostra personale visione del mondo e alla digital soul di ogni persona.
L’artista, infatti, durante l'evento ha dato vita ad una performance dove il pubblico ha scelto tramite una survey una tra le parole proposte, legate al rapporto uomo-natura e società-tecnologia.
L'artista prova a dare forma a qualcosa che forma non ha, il concetto di “Digital Soul”, e lo fa creando agglomerato sferiforme simile a un “soffione” (corpo fruttifero del Tarassaco). I dati andranno ad alimentare un algoritmo ricorsivo che produrrà una serie di "rami" frattali modificabili al variare della tipologia di dati processati, fino a stabilizzarsi in una struttura definitiva.
Questa anima digitale dell'opera è stata resa possibile dalle competenze digitali di Var Group.
È insieme fragilità, forza e complessità. Un'immagine estremamente poetica che rispecchia ognuno di noi.

Dopo l'evento l'opera è entrata a far parte della VDA Collection e oggi è visibile all'interno della sede Var Group di Bologna. 

L'artista

La sua ricerca si propone di analizzare i cambiamenti della forma; come essa interagisce con l’ambiente, si costruisce, si struttura e come si modifica nel tempo e nello spazio. Nei suoi lavori c’è una fortissima componente tecnologica che spesso viene celata. Essa rimane in sottotraccia ma è centrale per lo sviluppo di un certo tipo di visione e per catturare suggestioni che altrimenti rimarrebbero inespresse.

Tale ricerca gli impone di scandagliare tematiche e discipline molto diverse tra loro. Ogni volta che aggiunge un nuovo sottolivello di ricerca, l’artista deve necessariamente strutturare un processo di lavoro da zero, questo lo porta ad ampliare moltissimo la sua gamma di conoscenze scientifiche e tecniche.

Da qui lo studio dell’evoluzione applicata agli alberi filogenetici oppure, la costruzione di ipotetiche forme naturali che emergono dalla fusione di elementi reali, allo studio della disposizione dei legami atomici di alcune molecole legate alla colorazione delle piante. Questo grado di multidisciplinarità lo porta ad avere un approccio alla materia molto eterogeneo e a sperimentare materiali diversi.

Ne derivano lavori con una forte componente tecnologica ma sempre legati a una certa tradizione iconografica.

Negli ultimi anni si focalizza sulle forme naturali derivate dall’acquisizione di dati e in generale su temi che sviluppino e facciano emergere le linee di forza della forma in un contesto evolutivo e universale.